Molti proprietari di immobili potrebbero trovarsi a valutare diverse opzioni per ottimizzare il valore del loro investimento. Tra queste, l’idea di affittare la propria casa emerge come una scelta semplice e potenzialmente vantaggiosa, perché permette di ottenere un’entrata e di coprire i costi legati all’immobile, senza tuttavia doverlo vendere.
Affittare casa può essere un processo inizialmente impegnativo, ma se si conoscono le regole contrattuali e si seguono dei semplici passaggi, può risultare più facile di quanto si pensi.
Preparare la casa
Prima di mettere in affitto una casa, è essenziale prepararla per renderla desiderabile da potenziali inquilini. Soprattutto se la casa è vissuta, sarà necessario tinteggiare le pareti, pulire a fondo e sistemare eventuali piccoli danni. Bisognerà poi decidere se si intende affittare la casa con i mobili o senza.
Predisporre i documenti necessari
Per dare in affitto un immobile, è essenziale fornire alcuni documenti che ne attestino la conformità, da presentare ai potenziali inquilini:
- Attestato di Prestazione Energetica (APE)
- Visura Catastale
- Planimetria Catastale
- Atto di Provenienza
- Eventuale regolamento del condominio
Naturalmente, affinché la casa sia idonea all’affitto, è fondamentale che abbia regolarità urbanistica e catastale.
Pubblicizzare l’affitto
Per promuovere la proprietà in affitto, si può sfruttare siti web immobiliari, social media e annunci locali per raggiungere un’ampia audience di potenziali inquilini. È importante includere una descrizione dettagliata della casa e delle foto di alta qualità per catturare l’attenzione degli interessati.
Se si decide di affittare casa senza l’aiuto di un’agenzia immobiliare, per promuovere l’affitto, è inoltre buona pratica affiggere un cartello con l’avviso “affittasi”, che può essere posto sulla porta d’ingresso della casa, sul portone del condominio, sul cancello, sulla recinzione del proprio giardino o sulla ringhiera della terrazza senza dover pagare tasse o marche da bollo.
Scegliere il tipo di contratto
La scelta del tipo di contratto dipende dall’esigenze del locatore e dell’inquilino.
Contratto a canone libero (4+4)
- 4 anni, rinnovabili automaticamente per altri 4 anni.
- Canone liberamente determinato dalle parti.
- Tassazione ordinaria o cedolare secca al 21%.
Contratto a canone concordato (3+2)
- 3 anni, rinnovabili per altri 2 anni.
- Canone stabilito in base agli accordi territoriali tra le associazioni di categoria.
- Tassazione ordinaria o cedolare secca al 10%.
Contratto transitorio
- Da 1 a 18 mesi, non rinnovabile.
- Canone liberamente determinato dalle parti.
- Tassazione ordinaria o cedolare secca al 21%.
Contratto per studenti universitari
- Da 6 a 36 mesi, non rinnovabile.
- Canone liberamente determinato dalle parti.
- Tassazione ordinaria o cedolare secca al 10%.
Contratto turistico
- Da 1 a 30 giorni.
-
Canone liberamente determinato dalle parti.
-
IVA al 10%.
Come stipulare il contratto
Il contratto di affitto deve necessariamente avere forma scritta e contenere i dati identificativi del locatore e dell’inquilino (nome, cognome, codice fiscale, residenza o domicilio), le informazioni sull’immobile (descrizione, dati catastali, destinazione d’uso, stato, APE, etc.), la durata del contratto, canone (importo, modalità e periodicità dei pagamenti, deposito cauzionale) e altre informazioni relative alle spese a carico delle parti, agli obblighi e divieti e a eventuali clausole speciali.
Il locatore e il locatario sono obbligati a registrare il contratto di affitto presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla data di stipula o dalla sua decorrenza, se anteriore.
Ricorda: Un immobile ben tenuto, una conoscenza del mercato immobiliare e un approccio professionale attireranno inquilini affidabili e renderanno il processo di affitto facile e veloce.