Tariffazione puntuale rifiuti: cos’è e come si calcola?

Smaltimento rifiuti con raccolta differenziata.

La crescente preoccupazione per la gestione sostenibile dei rifiuti ha spinto le autorità e le comunità a esplorare nuove strategie, tra cui l’implementazione della tariffazione puntuale dei rifiuti.  

La scelta se adottare la classica tariffa sullo smaltimento dei rifiuti TARI o una tariffazione puntuale è rimandata ai singoli comuni. Sono molte le amministrazioni locali che si stanno rivolgendo a una tariffa puntuale, che si basa sul principio della responsabilità ambientale: chi inquina, paga.  

Cos’è la Tariffazione Puntuale dei Rifiuti? 

La tariffazione puntuale è un meccanismo di gestione dei rifiuti che permette di applicare una tariffa calcolata in parte in relazione alla quantità effettiva di rifiuti conferita dall’utente. 

Sostanzialmente, a parità di altre condizioni, l’utente che produce più rifiuti pagherà di più rispetto a quello che ne produce meno. 

I Comuni che scelgono questo criterio lo fanno al fine di incentivare la riduzione complessiva di rifiuti e aumentare la quota di questi che viene destinata al riciclaggio.

Come funziona la TARIP- Tributo Puntuale dei Rifiuti? 

I comuni stabiliscono, attraverso i loro regolamenti, in che modo viene conteggiata la quantità di rifiuti prodotti dagli utenti. Solitamente il calcolo avviene attraverso il numero di “sacchi” o bidoni svuotati o mediante il volume di spazzatura prodotta.  

Gli utenti hanno, di base, diritto a una soglia minima di spazzatura da produrre annualmente, superata la quale aumenta il pagamento dovuto 

Spesso i comuni introducono metodi per tenere traccia della spazzatura: per conoscere chi ha prodotto quella determinata quantità di spazzatura gli utenti vengono forniti di specifici contenitori che ne contrassegnano la proprietà, come sacchi della spazzatura dotati di microchip o badge per l’apertura dei cassonetti 

Come funziona la TCP – Tariffa Corrispettiva puntuale? 

La Tariffa Corrispettiva puntuale dei rifiuti – TCP- ha lo stesso funzionamento della TARIP: superata la soglia di produzione di rifiuti di base, aumenta la somma dovuta. 

 

La differenza tra TARIP e TCP si trova solamente nel soggetto incaricato di applicare e riscuotere la tariffa: se come nella TARI è il comune si parla di TARIP, mentre se è il soggetto gestore della raccolta dei rifiuti, saremo davanti alla TCP. 

La scelta se affidare o meno l’applicazione della Tariffa al gestore dipende dal singolo comune. 

Come si calcola tariffa puntuale dei rifiuti?  

Fermo restando che il calcolo esatto dipende dal comune di riferimento ed è quindi sempre bene consultarne il regolamento, di norma le tariffe puntuali, Tarip e TCP, si basano su: 

  • Superficie calpestabile (come nella TARI)  
  • Numero occupanti per le utenze domestiche o tipologia di attività per le non domestiche (come nella TARI) 
  • Quota Variabile in base alla quantità conferita di rifiuti indifferenziati  

Che differenza c’è tra Tari e Tarip? 

 Come evidenziato il calcolo della Tariffa puntuale dei rifiuti si differenzia dalla TARI solamente per la quota relativa alla quantità di rifiuti prodotti: se nella TARI la somma dovuta non dipendeva dal cittadino, adesso l’utente diventa direttamente responsabile dell’ammontare del tributo 

La Tariffazione Puntuale ha quindi lo scopo di incoraggiare pratiche più sostenibili e permette agli utenti più virtuosi di spendere meno.  

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